giovedì 5 maggio 2011

I doni che durano poco e niente



Bambina che si occupa dell'approvvigionamento dell'acqua. 

Il pozzo rimesso a nuovo, si far per dire, da ben tre ONG , chiamate VOSS Fondation, GSTA, SAHELCO.
La sua acqua viene inquinata dai secchi  utilizzati per attingere il prezioso liquido. I contenitori personali vengono appoggiati in terra che è piena di escrementi di origine animale. Il pozzo è riabilitato, ma le malattie sono sempre là, presenti.
 Tanto di cartello per indicare a tutti il "meraviglioso" lavoro eseguito. Con i soldi del cartello ci potevano comperare qualche sacco di cemento in più, per arricchire la malta cementizia. Cartelli pubblicitari di ONG ed altri, hanno invaso il Mali, come per dire: "io ho fatto di più, io ho speso tanto ecc ecc".
 Ed ecco il risultato. Lavoro mal fatto. Foto scattata nel dicembre del 2010, pochi mesi dopo della sua costruzione. Il muro di cinta del pozzo, eretto con blocchetti di cemento e intonacato con malta cementizia, è già tutto a pezzi. Bel dono. Di questi esempi è piena l'Africa. Quanti tromboni che suonano stonati...
Il tubo metallico, ai piedi del bambino in primo piano, serviva a incanalare l'acqua in una vasca per abbeverare gli animali...mai stato usato. Altro spreco, dovuto alla mancata conoscenza degli usi e costumi locali.
Visione dall'interno dello stesso muro, che sta andando alla rovina. 

Siamo passati per caso nel villaggio Dogon di Kani Kombole. Passeggiando nel villaggio mi sono imbattuto nel pozzo delle foto sopra. Esempio di spreco di soldi dei donatori. Ma chissà se chi ha dato i finanziamenti per riabilitare il  pozzo, ha visto in che stato sta, dopo pochi mesi della sua costruzione. I pozzi a largo diametro sono da abbandonare in Africa, ma seguitano a farli. Vanno bene per l'idraulica pastorale, cioè per gli animali.  Li lasciano aperti, con tutte le conseguenze di contaminazione. Alcuni vengono chiusi con lamiere incernierate per poterli aprire ed attingere il prezioso liquido. La popolazione, le donne e le bambine, utilizzano i propri secchi, di plastica o di metallo che sono stati posati ovunque. Gli animali girano liberi nei villaggi africani ed il suolo non è certo dei più puliti. Terra, urina e escrementi solidi, si attaccano al fondo esterno del secchio che viene utilizzato per pescare l'acqua nel pozzo. E l'acqua del pozzo, che raggiunge la falda superficiale, è piena di batteri fecali ed E.coli ed altre colonie batteriche dannose per la salute umana. Se qualcuno ancora si ostina a scavare pozzi a largo diametro per raggiungere la falda superficiale, almeno abbia l'accortezza di chiudere quasi ermeticamente la bocca del pozzo stesso, lasciando una porticina con cerniere e serratura per l'introduzione del l'unico secchio, attaccato ad una lunga corda o catena in dotazione al punto d'acqua. Il secchio sarà parte integrante della struttura e tutti dovranno utilizzare solamente esso per attingere l'acqua. L'unico modo, dopo 40 anni che giro l'Africa, che funziona senza troppo inquinare.
Finché non sarà creata una Agenzia Europea che gestisce gli aiuti destinati ai popoli africani, un fiume di denaro verrà gettato al vento. Ma nessuno vuole essere controllato, specialmente la Francia, con la pace di tutti.